venerdì 2 ottobre 2015

Fuori c'è il sole, II

3 commenti:

  1. Questa foto mi piace molto, tuttavia è incredibile come gli oggetti contemporanei non riescano a fare a meno di essere "un pugno in un occhio" in qualsiasi contesto artistico li si trovi. Ci si può sforzare di inserirli in cornice, di guardare con occhi ingenui, senza pregiudizi, ma faranno sempre l'effetto di un monastero tibetano con il distributore della coca cola nella hall.
    Mi riferivo al segnale dell'uscita di sicurezza, ovviamente :)

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  2. Mi trovi perlopiù d'accordo. Una proposta di lettura che li sappia mettere in conto senza considerarli necassariamente corpi estranei, né risolversi nello sguardo ingenuo, potrebbe essere quella dell'ironia. In questo caso, avrebbe un senso (anche se, a dire il vero, non ci avevo affatto badato).

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  3. Il punto è che se non si vuole essere ironici e nemmeno usare photoshop, ci si trova a dover rinunciare a parecchi scatti. Ho trovato un cartello qui al parco, buttato a terra, nascosto, che recita più o meno così: "La cura del giardino è rimessa all'educazione dei cittadini" l'ho fotografato e ho commentato con: "quando ancora si credeva di potersi fidare". Questo può essere un esempio di un oggetto contemporaneo, anche abbastanza sterile come un cartello segnaletico, al quale però si trova un ottimo senso e senza troppo sforzo. Anche se essendo un oggetto dismesso forse non rientra fra ciò che è strettamente contemporaneo.

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